DOMENICA
20 SETTEMBRE 2015 ALLE ORE 17
il passaggio delle consegne
fra don Paolo Baldanzi, da 16 anni parroco alla guida della parrocchia dell'Ascensione al Pino,
e padre Roberto Bellato dei Frati Minori Francescani
Alla liturgia sarà presente il Vescovo di Prato
mons. Franco Agostinelli.
mons. Franco Agostinelli.
Il saluto di don Paolo Baldanzi alla comunità parrocchiale
sapete ormai tutti, da alcuni mesi, che il mio ministero sacerdotale tra voi, come parroco, sta per concludersi.
E’ davvero con grande commozione che vi comunico ufficialmente la mia partenza, ma anche, credetemi, con grande serenità e pace dell’anima.
E’ trascorso più di un anno da quando ho chiesto al Vescovo di esonerarmi dall’incarico di parroco, avendo io, che ho settant’anni compiuti, alcuni problemi di salute a causa dei quali mi sono reso conto di non essere più in grado di guidare adeguatamente la parrocchia facendo fronte alle varie necessità.
Per alcuni mesi tra me e il Vescovo è continuato un dialogo sereno e leale – di cui gli sono molto riconoscente - per esaminare la mia situazione personale e quella più generale della parrocchia, dialogo che ha avuto il suo epilogo subito dopo Pasqua.
Il Vescovo ha accolto questa mia richiesta e ha deciso di affidare la nostra parrocchia alla cura pastorale dei Frati Minori Francescani.
E’ superfluo che vi dica che sono dispiaciuto nel lasciare, dopo 16 anni, la cara parrocchia dell’Ascensione che tanto amo: sento davvero tutto il dolore di questo distacco.
Per 16 anni abbiamo cercato di camminare insieme, piantando e irrigando, costruendo il Regno di Dio con fatica, ma anche con tanto entusiasmo e fiducia, con gioia e con dolore, e ancora una volta al dolore per il distacco, è unita la gioia di lasciare la parrocchia in buone mani. I Frati Minori Francescani, che si stabiliranno in parrocchia e che saluto e abbraccio fraternamente, sotto la guida del nuovo parroco, Padre Roberto Bellato, sapranno guidarvi sulla strada di Dio.
Sono certo che non mi rimpiangerete. Amate il nuovo parroco e obbeditelo perché gli sia dolce il guidarvi; collaborate generosamente con lui, pregate per lui e anche per me.
Vi ringrazio per l’affetto che mi avete sempre dimostrato, per la vostra pazienza verso di me e per la vostra generosa e preziosa collaborazione. Chiedo il vostro perdono per le mie mancanze nei vostri riguardi e, soprattutto, per gli esempi non buoni che potrei avervi dato.
Anche se non lavoreremo più sulla medesima barca, saremo però sempre sul medesimo mare.
Io non sarò trasferito in un’altra parrocchia, ma andrò ad abitare, insieme ad altri sacerdoti, nella Casa del Clero della nostra diocesi in via San Vincenzo, e mi occuperò principalmente del Catecumenato degli Adulti, dovrò quindi curare la preparazione di coloro che chiedono di essere battezzati e intendono intraprendere un impegnativo itinerario formativo. Sarò inoltre a disposizione delle comunità neocatecumenali della Diocesi per un servizio liturgico-sacramentale.
Abbraccio ciascuno di voi con immenso affetto.
Un saluto particolare ai ragazzi e ai giovani di oggi e di ieri, alcuni dei quali sono già adulti e sposati, e che ho avvicinato nei miei 16 anni di ministero di parroco tra voi.
Inoltre sento sinceramente il bisogno di ringraziare dal profondo del cuore tutti i collaboratori e gli operatori pastorali che, con generosità e spirito di sacrificio, mi hanno affiancato in questi anni lavorando insieme con me e anche più di me. Saluto e ringrazio don Francesco Saverio insieme alla Comunità Cattolica Cinese che si riunisce nella nostra chiesa; saluto e ringrazio il diacono Giuseppe Bruno; le suore francescane del Vangelo; i membri del Consiglio Pastorale Parrocchiale e del Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici; i catechisti e gli animatori dei gruppi del dopocresima e dei giovani; il coro parrocchiale;
il gruppo missionario; la comunità neocatecumenale e il gruppo Parola e Vita, nonché i gruppi di preghiera che si riuniscono nelle case; il gruppo di servizio della cucina; e, infine, tutti coloro che, in qualsiasi modo, anche con servizi umili e spesso nascosti, come quelli di fare le pulizie della chiesa e degli ambienti parrocchiali, di curare il prato e le aiuole esterne alla chiesa, di lavare e stirare la biancheria e i paramenti sacri, hanno la grazia di una partecipazione più intensa della vita della parrocchia. Non è difficile accorgersi che il povero parroco, da solo, potrebbe fare ben poco. Considerando le mie limitate capacità e le mie forze mi rendo conto che senza la collaborazione di molti una parrocchia come la nostra non potrebbe essere sufficientemente viva e attiva.
Che il Signore ci conduca tutti, pastore e gregge, alla Vita Eterna!
Fin da ora un abbraccio tutto speciale agli anziani e ai malati che andrò a trovare e a salutare prima della mia partenza o nei giorni immediatamente successivi.
A tutti, proprio a tutti gli abitanti della parrocchia dell’Ascensione a Il Pino, ai vicini e ai lontani, a chi ha fede e a chi non ce l’ha, ai cristiani e ai non cristiani, vada il mio affettuoso saluto, l’assicurazione della mia preghiera e la mia benedizione.
Don Paolo Baldanzi
Il saluto di padre Roberto Bellato, nuovo parroco dal 20 settembre 2015
è con un po’ di trepidazione che subentro a don Paolo nell’ufficio di Parroco di questa comunità dell’Ascensione. Trepidazione, ma anche gioia per essere stato chiamato a servire questa porzione di popolo di Dio, che in parte già conosco, essendo da tre anni a servizio della comunità cattolica cinese, in aiuto e collaborazione a don Francesco Saverio.
In questo servizio non sono solo. I Frati Minori di San Francesco, infatti, vanno sempre per il mondo almeno a due a due. Noi saremo tre: il sottoscritto; fr. Alessio Prosperi, che in passato è già stato a Prato in via Donizetti e quindi già conosce questa Chiesa locale; fr. Paolo Hou, venuto dalla Cina per seguire in modo particolare la comunità cattolica cinese.
Uno degli obiettivi indicatimi dal Vescovo è quello di favorire l’integrazione e la conoscenza reciproca tra la comunità italiana e quella cinese.
Questo non ci spaventi, ma anzi ci stimoli a lavorare per il Regno di Dio, dove non ci sono più stranieri, ma siamo tutti a casa, figli di un unico Padre.
Non possiamo dimenticare inoltre l’invito di Papa Francesco ad essere una Chiesa missionaria, che esce dalle proprie stanze per annunciare a tutti la Buona Notizia del Figlio di Dio, Gesù Cristo, fatto uomo, morto e risorto perché tutti abbiano la vita in Lui.
Chiedo fin da ora il vostro aiuto e la vostra collaborazione, e anche la vostra benevolenza e comprensione, per abitare insieme la casa del Signore e insieme percorrere la strada che Lui vorrà farci fare.
Il Signore via dia pace e vi benedica!
Fr. Roberto Bellato, OFM
Questo il saluto di don Saverio alla Parrocchia dell'Ascensione
non dimenticherò mai il giorno – era il mese di Agosto 2009 - in cui Dio mi ha chiamato e mi ha mandato dalla Cina in Italia, nella diocesi di Prato, per evangelizzare i cinesi che vivono e lavorano in questa città.
Sono trascorsi sei anni da quel giorno e, grazie a Dio, mi sono trovato bene in mezzo a voi. Ma adesso devo dirvi “Addio” perché sono stato richiamato dal mio Vescovo e devo ritornare in Cina.
Prima di venire in Italia non ero mai stato in parrocchia, avendo sempre insegnato in seminario; venni dunque in mezzo a voi con molta preoccupazione, la medesima preoccupazione che ora provo a tornare in Cina, non essendo abituato ai ritmi di vita pastorale della mia nazione.
In questi sei anni di lavoro pastorale in Italia ho avuto gioie e dolori, successi e insuccessi e spesso anche sensi di frustrazione.
Nel momento di lasciare l’Italia e questa cara parrocchia dell’Ascensione vorrei usare quattro parole per esprimere i miei sentimenti interiori.
La prima parola è “grazie”. Un grazie sincero innanzitutto a Dio per l’aiuto che mi ha dato in ogni momento; grazie al Vescovo che ha avuto fiducia in me, affidandomi la cura pastorale della comunità cattolica cinese; grazie a don Paolo e a tutti i parrocchiani dell’Ascensione a il Pino, sia italiani che cinesi, per il sostegno, l’aiuto e la cooperazione che mi hanno dato; cose queste che mi hanno anche fatto crescere a livello di conoscenza di me stesso, a livello psicologico e a livello di esperienza pastorale.
La seconda parola che esprime i miei sentimenti di oggi è “mi dispiace”. Sono infatti davvero dispiaciuto di dover lasciare Prato e don Paolo, con il quale ho vissuto per sei anni. E’ evidente il dispiacere e la tristezza che provo in questo momento; tante cose vissute in questi anni e documentate da decine di fotografie mi tornano alla mente, suscitando in me emozione e nostalgia.
Mi ricorderò sempre di Prato e dei bei momenti che ho trascorso in questa terra benedetta.
La terza parola è “perdono”. Devo infatti chiedere perdono per tutte le incomprensioni che possono esserci state per colpa mia.
L’ultima parola è “benedizione”. Voglio infatti benedire il Signore per quanto fin’ora ha operato nella mia vita e per aver chiamato a sostituirmi un frate francescano cinese e tre suore cinesi.
Ma non voglio dirvi “Addio”, ma piuttosto “Arrivederci”, perché ogni volta che potrò ritornerò volentieri in Italia e verrò a salutarvi. A tutti un affettuosissimo abbraccio !
Don Francesco Saverio