lunedì 9 marzo 2020

II DOMENICA DI QUARESIMA


II Domenica di Quaresima - 8 marzo 2020

Abramo è chiamato da Dio a uscire dalla sua terra, a lasciare la sua parentela e a mettersi in cammino verso un’altra terra. Lo accompagnano una promessa e una benedizione.
Anche noi siamo chiamati a fidarci di Dio, a metterci in cammino verso un futuro che non ci deve fare paura, perché è nelle mani di Dio. Il passato è affidato alla Misericordia di Dio, il presente è il tempo della Grazia e il futuro è affidato alla Provvidenza. Niente ci deve far temere.
La Trasfigurazione di Gesù avviene dopo il primo annuncio della Passione. Gesù mostra ai suoi discepoli la sua piena identità, perché non si scoraggino di fronte alle difficoltà del cammino. Rivela la gloria del suo volto, la sua divinità, testimoniata da Mosè ed Elia (la Legge e i Profeti) e dalla voce di Dio Padre, che parla dalla nube luminosa, segno biblico della Sua presenza. La nube avvolgeva il monte Sinai durante le manifestazioni di Dio a Mosè; la nube prende possesso della Tenda del Convegno e poi del Tempio di Salomone.
Gesù dunque è il Figlio amato. Bisogna ascoltarlo e seguirlo. Non ci porta su una strada sbagliata. Matteo, immediatamente prima di questo brano, riporta le condizioni per seguire Gesù: “Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua”. La via di Gesù accetta la croce, non la rinnega, non cerca di scansarla, ma nello stesso tempo porta alla vita eterna, alla pienezza, alla resurrezione. E’ una via di luce. Lo testimoniano i santi, che hanno portato la croce dietro a Gesù e hanno trovato la gioia, la pienezza di vita già su questa terra.
“Con la forza di Dio, soffri con me per il Vangelo”, scrive Paolo a Timoteo. “Egli infatti ci ha salvati e ci ha chiamati con una vocazione santa”.
Il Signore ci conceda la grazia di servirlo e la gioia di vivere il Vangelo. Amen.