III
Domenica di Quaresima - 15 marzo 2020
Il Signore quest’anno ci conduce per strade che non
avremmo mai pensato di percorrere. Fino a una o due settimane fa non avremmo
mai pensato di non poter neanche convenire per celebrare insieme l’Eucarestia.
Siamo un po’ come il popolo di Israele, che, uscito
dall’Egitto, si trova smarrito e assetato nel deserto e grida al Signore per
avere l’acqua. Dubita anche della vicinanza di Dio, dicendo: “Il Signore è in
mezzo a noi sì o no?”.
Il Vangelo, la parola di Gesù, ci viene versata come
acqua fresca. Oggi ci viene proposto il bellissimo brano di Giovanni
dell’incontro di Gesù con la Samaritana. È il primo di tre brani tratti dal
Vangelo di Giovanni, che ci verranno proposti in queste tre domeniche, brani
utili alla catechesi battesimale, cioè utili ad accompagnare i catecumeni nel
loro cammino di illuminazione progressiva
che li porterà a ricevere il battesimo durante la grande e solenne
Veglia Pasquale. Si tratta dell’incontro con la Samaritana (III Dom.), della
guarigione del cieco nato (IV Dom.) e della resurrezione di Lazzaro (V Dom.), a
cui seguirà la Domenica delle Palme e della Passione del Signore.
Durante il pellegrinaggio fatto con la parrocchia in
Terra Santa nel 2018 abbiamo avuto la grazia di visitare il luogo dell’incontro
di Gesù con la Samaritana, il pozzo di Giacobbe, presso la città di Nablus in
Samaria.
Questa donna dall’esistenza un po’ disordinata, con
diverse cose da mettere a posto, si sente guardata, conosciuta e amata da Gesù,
che non la giudica, ma le offre qualcosa di infinitamente prezioso: acqua viva
che zampilla per la vita eterna.
Anche noi abbiamo sete di quest’acqua. Anche noi
arriviamo al pozzo a mezzogiorno, sotto il sole cocente, quando il buon senso
direbbe di non andare, senza sapere che faremo l’incontro più importante della
nostra vita. Non abbiamo paura delle situazioni difficili! Il Signore è già lì
che ci aspetta, per darci acqua viva.
“Viene l’ora in cui né su questo monte né a
Gerusalemme adorerete il Padre… I veri adoratori adoreranno il Padre in spirito
e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano”. Queste
parole sono di sorprendente attualità, ora che non possiamo neanche radunarci
insieme per celebrare l’Eucarestia. Gesù ci invita a vivere il culto a Dio in
spirito e verità, un culto che può fare a meno anche dei luoghi sacri, perché
il luogo più sacro è il nostro cuore, “in cui l’amore di Dio è stato riversato
per mezzo dello Spirito Santo” (Rm 5,5). È la nostra interiorità il tempio in
cui adorare il Signore. E questo culto in spirito e verità, capite bene, lo
possiamo vivere ovunque: in casa, per strada, in chiesa, nel luogo di lavoro,
nell’incontro con l’altro.
Signore, rimani in noi, continua a donarci la tua
acqua! Siate confortati dal fatto che, anche se non potete venire a Messa, i
sacerdoti continuano a celebrare ogni giorno l’Eucarestia per voi.
Sperimentiamo in modo più forte la comunione dei santi, la condivisione dei
beni e delle grazie spirituali. Il Signore vi dia pace!
IL
VOSTRO PARROCO